martedì 27 dicembre 2011

CRONACHE DALL'ISOLA DI CAT


CRONACHE DALL’ISOLA DI CAT
Data 27 dicembre del calendario con le donne nude che ho in camera. Effettivamente quella di dicembre vestita (?) da Babbo Natale mi ha fatto capire il vero significato delle feste natalizie.
Santo del mese: San Carlo, santo protettore delle patatine unte e della fame chimica. ( a bestia!)
19
Beep…beep…beep…beep….beep….beep…beep…
Portaerei “Buhodi'’”, ore 21.45. Sala riunioni.
-Signori, ci siamo, il giorno che tutti attendavamo e’ finalmente arrivato. Dopo anni di sacrifici, ricerche, faticosi addestramenti, potremo finalmente dare il via all’operazione “La Grande Bottiglia”. Maggiore Domo, come siamo messi a punti Fragola?
-Non bene, Signore. Ultimamente abbiamo avuto problemi con la spesa al supermercato, di sicuro, pero’, il  servizio in porcellana da 12 riusciamo ad ottenerlo.
-Questa e’ una buona cosa, sono contento. Ma non perdiamo tempo. Dobbiamo preparare l’invasione sull’isola
-Certo  Signore, le truppe sono gia’ state allertite e siamo pronti  ad entrare in azione.
-Mmm…bene bene, pero’ ho alcuni dubbi: primo,  siamo sicuri che il nostro ospite sia in grado di fornire l’arma che abbiamo richiesto?
-Signore, l’unica cosa di cui sono sicuro e’ l’efficacia del nostro ospite. Sono sicuro che in  questo non avremo problemi.
-Secondo….Maggiore Domo, come mi trovi con questa nuova divisa color azzuro cielo?
-Scusi Signore?
-Ho invitato Carletto a seguire l’invasione, e il color azzurro cielo e’ il suo preerito.
-Signore, I soldati sono pronti, e noi tutti siamo pronti.
-E dici che devo farmi la barba oppure sono meglio versione trasandata?
-Ma Crs. D.Della M.!
-Maggiore, che cosa vai balterando?
-Signore, e’ arrivato il momento dobbiamo muoverci.
-Ok ok hai ragione, gli altoparlanti sono stati sistemati?
-Si, ma l’ospite ha voluto un palco piu’ grande e mezzo chilo di uva.
-Avete provveduto?
-Per il palco non c’e’ problema, ma all’esselunga l’uva era finita e ora si rifiuta anche solo di parlarmi.
-Cazzo, l’avevo detto io che era meglio una bella spedizione di vino in cartone messo in bottiglia. Come arma batteriologica non ha pari!
-Sappiamo per certo che non avrebbe funzionato. Quando abbiamo provato, c’hanno rispedito le casse con scritto: “Grazie per il pensiero ma come lassativi preferiamo le prugne.” E ci hanno anche inviato una cassa di amarone.
-Ok ok, trova quest’uva e prepariamoci. Fai avvicinare al Massimo la portaerei, domani sara’ il gran giorno.
-E come la mettiamo con il tonno che abbiamo catturato?
-Mmm…chiama il soltato Teriachi Giorgio.
-Ma chi quello che lavorava come cuoco al Bento Sushi?
-Si. Stasera faremo un bel banchetto a base di roll e tartare. E mi raccomando, voglio un servizio ineccepibile.
Capitan Finduz guardava la foto di Carletto e nel frattempo il suo cellulare, ma anche stavolta, nessun messaggio dal suo agognato amante. Maggiore Domo si ritiro’ nella sua stanza, il pc era acceso. Lesse subito la mail inviatagli un ora prima’ che diceva: “Non preoccuparti, ci sei solo tu nei miei sogni, fra un ora, lascia aperto l’oblo’ che arrivo”. Sorrise, mise il papillon, guanti bianchi , giacca doppiopetto e si preparo’ per il servizio.
Nei sotteranei, l’ospite si esercitava con nuove canzoni ed altri tre soldati si buttarono in mare.

20
Cos’e’ la vita se non un altalena dove dondolarsi nei crepuscoli del cuore? Siamo tutti alla ricerca di qualche cosa di irragiungibile per paura di innamorarci di cio’ che ci sta accanto.
Mi ricordo che quando ero piccolo tutto mi sembrava tremendamente grande: non arrivavo al rubinetto se volevo bere, non potevo prendere i biscotti dalla cucina, la bicicletta era ancora un miraggio. Eppure oggi, dopo tanti anni, mi sembra che sia ancora tutto irraggiungibile come una volta. Ma e’ vero, non posso sempre avere i biscotti che piu’ mi piaciono. E’ una cosa che ho imparato. Ma rimane tremenda.
Stai tutta una vita a crearti un personaggio da dare in pasto al pubblico, per nasconderti agli altri e poi? Passa una lei, ti guarda, tu fai lo stesso e incominci ad avere voglia di biscotti. E, come da piccolo, corri ad ingegnarti per prenderli: prima provi l’arrampicata, ma capisci presto che non funziona, poi  mettendo dei libri a fare da scaletta. Beh, certo, i libri hanno sempre il loro fascino, ma e’ meglio leggerli o citarli che farci improbabili scale. Quindi, la cosa piu’ ovvia, una sedia. Ma non riesci a salirci.
Non resta che prendere un piccolo fagiolo, una vaschetta piena di cotone. Adagiarci il legume e bagnare un poco. Tutti i giorni. Piano crescera’ una piantina, poi la travaserai in un vaso cosi’ potra’ essere piu’ grande. Alla fine, sara’ forte, robusta, perfetta. E arrivera’ fino all’armadio dove ci sono I biscotti.
Salirai, con un grande sorriso, pieno di energia, di emozioni. Ci sei quasi. Ma non e’ detto che quando aprirai la mensola che il vaso contenente I dolcetti che desideri sia ancora li.
Qualcuno ti dara’ del coglione.
Altri ti diranno che sei scemo.
In molti ti chiederanno: “Ma ne valeva davvero la pena?”
Forse ci rimarrai un po’ male, forse ti sentirai triste. Ma poi guarderai giu’ e vedrai la tua pianta ben cresciuta e maledettamente sana. E penserai alla strada che hai fatto.
-Ma ne valeva davvero la pena?
Ti diranno...
-Ha importanza?
Risponderai... 
BEEP….BEEP….BEEP….BEEP….BEEP….BEEP….BEEP….

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